VALERIA CARRIERI, CI SARÒ QUANDO L'ONDA SE N'È ANDATA (Chapter II)

Opening, Thursday May 5th 2025, 6-9 pm





















Giovedi 5 Giugno 2025 Studiolo è lieto di presentare il secondo capitolo espositivo dedicato al lavoro di Valeria Carrieri (Roma, 1987) dal titolo “CI SARÒ QUANDO L’ONDA SE N’È ANDATA”

Cosa facciamo con le storie? ... specie con quelle antiche, depositate nella tradizione letteraria e nel folklore euromediterraneo, con i miti e gli archetipi? E quali versioni vogliamo raccontare e tramandare?

Da sempre interessata alla rilettura dei miti e delle opere letterarie antiche in generale, queste domande risuonano nella mente di Valeria Carrieri durante il suo processo creativo. Le sue risposte si basano su una dinamica di attualizzazione: allegorie e temi narrativi, che in passato rispondevano a precisi contesti o consuetudini sociali, sono da lei decomposti e ricontestualizzati nell’oggi, guardati da altri punti di vista, alla ricerca di quelle falle (come le chiama l’artista) nelle quali inserirsi e cercare di colmare. Quelle di Carrieri sono opere “sveglia”, create per scuoterci dall’assuefazione a ciò che spesso è dato per scontato o che tendiamo a normalizzare. I racconti invece – scritti in un certo contesto spazio-temporale ma che permangono migliaia di anni oltre quel momento – sollevano problemi e richiedono costantemente nuovi quesiti e valutazioni. Basterebbe addentrarsi in qualsivoglia racconto mitologico sulle figure femminili delle Ninfee per accorgersi di come siano quasi tutti legati ad azioni di desiderio violento (come il rapimento di Persefone, Europa o Elena, o il tentato “stupro” di Dafne) e, al contrario, anche oggetti e soggetti di prove d’amore morbosamente sproporzionate e straordinarie. ...Come interpretiamo tutto ciò oggi, in una società in cui queste dinamiche sono ancora parte della nostra quotidianità? Come possono esserci utili, oltre al loro valore storico e al genio letterario?

Il primo capitolo di questa mostra – che privilegiava i livelli concettuali più che la consistenza fisica delle opere – insisteva su questi paradossi. Si concentrava sulla figura di Dafne, con un wall drawing in grafite che provocatoriamente ridisegnava la sequenza metamorfica al contrario (liberando finalmente la ninfa dalle sue rigide sembianze di albero) e sul Diluvio Universale, trasformando la catastrofica alluvione in un mare nel quale alcune figure naïf, tra sacro e profano, sguazzavano serenamente: anti-narrazioni che cambiavano le carte in tavola, rispondendo a interrogativi generazionali. In “CI SARÒ QUANDO L’ONDA SE N’È ANDATA” il registro cambia; il nuovo progetto si sovrappone al primo, modificandone completamente la natura bidimensionale e con l’intenzione di abitarlo, accogliendo una serie più ampia di lavori recenti e inediti come dipinti, ceramiche e sculture in cartapesta. In continuità con le tematiche già trattate, l’artista ci svela le sue personali “pagine” successive, parlando ancora di Dafne ma anche di Naiadi, di immaginari acquatici e minerali e soprattutto della fase narrativa che segue il Diluvio: la rinascita.

La prima stanza si popola di corpi e continua a parlarci di Dafne e di altri possibili paradossi a lei connessi: l’“Armatura di Dafne”, variazione sul tema rinascimentale del guerriero d’amore, si veste di armi e simboli solari legati ad Apollo (sarcasticamente ribaltando la tradizione che sia Apollo a vestire le foglie di alloro); le “Marionette”, trasfigurazione dell’inseguimento tra i due protagonisti ma dai ruoli invertiti; il “Vaso di Dafne (Eccesso di amore)”, un ramoscello di alloro piegato da una sovra-irrigazione che allude metaforicamente a come un amore eccessivo possa provocare, inevitabilmente, effetti avversi.

Nella seconda stanza, il murale ad acrilico e matita di circa 30 mq (l’unico elemento che permane dalla precedente mostra è in aperto dialogo con l’affresco milanese di Aurelio Luini dedicato alle Storie dell’Arca di Noè) è interpolato alla storia di Deucalione e Pirra, figure chiave delle Metamorfosi ovidiane e unici superstiti della tabula rasa voluta da Zeus contro la malvagità umana. A loro il compito di ripopolare la terra lanciando dietro le spalle le “ossa della madre” (dove la madre è la terra e le ossa le pietre); i sassi lanciati da Pirra divennero donne, quelli tirati da Deucalione uomini. Se prima quest’area della mostra parlava del timore di un imminente catastrofe – riferendosi a quella apocalisse che sembra aleggiare nei nostri tempi – oggi racconta un ideale risveglio “post-diluviano”, una deriva ottimistica in cui appaiono piccoli bassorilievi in ceramica simili a oggetti votivi o una formella ispirata a un affresco della controfacciata della chiesa di Santa Cecilia a Roma, che simboleggiano la nascita e la presenza di nuove vite.

Anche in questo caso l’artista reinterpreta in chiave femminista un celebre racconto per mezzo di un’opera; un vaso antropomorfo in ceramica ci rimanda al mito di Pandora (madre di Pirra), prima donna mortale creata dagli dei ma anche figura collegata all’infausto (ed imposto) compito, di portare una punizione all’umanità: un vaso contenente tutti i mali del mondo, che verrà da lei stessa aperto per curiosità, diventando nella storia dei miti l’unica responsabile delle sciagure umane ma anche – come ben osserva l’artista – uno dei simboli di misoginia per eccellenza.

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Valeria Carrieri
(Rome 1987 – lives and works in Rome)
Selected and Recent Solo & Duo Shows

2025 Dafne Suite – Il Diluvio, curated by M.C. Valacchi and A. Di Mino, Studiolo Bureau, Milano, Portagioie, a curated by F.P. del Re e S. de Nichilo, Casa Vuota, Rome, Il Crepaccio Instagram Show, curated by Carolin Corbetta; 2024 Nei giardini non dorme l’erba / IUNO Commission #9, curated by Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, with a text of Giulia Gaibisso, IUNO, Rome, Slow Metabolism, curated by IFE Collective, Meeting Gardens festival, Vicenza, Nei giardini non dorme l’erba (atto II), RISMA, Rome

Selected and Recent Group Shows
2025 Drawingsssssss, Studiolo, Milan, Intorno alla Stella, Nashira Gallery, Milano; 2024 Studiolo at Rue du Dragon, Paris, Combat Prize, finalists’ exhibition, Museo Giovanni Fattori, Livorno, Italy, Terra Cognita, Viafarini, Milan, Guerriere d’amore nel sogno, Tana delle tigri, Florence, Per grazia ricevuta, curated by Alberto Mattia Martini, Galleria Giovanni Bonelli, Milan, Daddovero, Studiolo Bureau, Milan, The Secret Garden, Design Week, Milan, VIR Viafarini-in-Residence Open Studio, Viafarini, Milan, I Sibburchi, Chiesa della Madonna degli Studenti, Lecce; 2023 Queer Pandemia - Genesi di una Metamorfosi, Parentesi (Roma Smistamento), Rome, Come un’onda, come in volo, Palazzo Fondazione Cassa di Risparmio – Fondazione del Monte, Lugo, AFFASCINANTE, curated by Gioele Melandri and Luigi Presicce, Museo Civico Luigi Varoli, Cotignola


03/05/2025